SI COMUNICA ALLA GENTILE CLIENTELA CHE A CAUSA DEI CONTINUI AUMENTI DELLE MATERIE PRIME

CI VEDE COSTRETTI AD AUMENTARE IL PREZZO DEI MENU’ PROMOZIONALI

DAL PRIMO DI LUGLIO

“I VENERDI’ DA TANO   €  35,00

“I MENU’ DELLA DOMENICA”   €  40,00

GRAZIE

Ristorante Da Tano

Via del Moletto, 10 Fano
Tel. 0721/823291 Fax 0721/813448
info@datano.it
chiuso il martedì

Ci sono appena una cinquantina di metri fra il ristorante Da Tano e la spiaggia di Fano: quello che oggi è un ambiente classico ed elegante, fino a pochi decenni fa non era che l’umile dimora di un pescatore-pescivendolo, il celebre Tano, noto anche per le sue scarrozzate a cavallo. La sua memoria aleggia ancora per il locale, trasformato in trattoria nel lontano 1962 e passato incolume attraverso diverse gestioni.
Due salette interne, un giardino, una piacevole terrazza: la cornice non dà segni di stravolgimenti, se non fosse per quell’amore del dettaglio e quella cura del particolare che imperano anche sui piatti, al di là del pass della cucina.

Correva l’anno 1986 quando i destini di Tano e quelli di Daniele Gaudenzi si incrociarono: “Dopo aver lavorato come operaio, avevo già maturato un’esperienza nel ramo gestendo un ristorante di pesce a Pesaro, in società con mio zio. In quegli anni ho anche sposato mia moglie Rossella, che conoscevo fin da ragazzino, e lei, da segretaria che era, si è messa in cucina a imparare dalla cuoca. Nel locale di Fano sono sempre stato in sala, ma infilo il naso volentieri in cucina e mi cimento con la pasticceria, perché il dessert è il souvenir del locale. Sono appassionato di decorazioni, soprattutto in cioccolato: onde, gocce, ho fatto corsi in materia”.

Da pizzeria-trattoria a ristorante, la metamorfosi ha conosciuto un’accelerazione decisiva nel 1993, quando Rossella, forte di stagioni e corsi prestigiosi, anche al fianco di Vincenzo Cammerucci, è diventata responsabile di cucina. Cinque anni dopo il restyling del locale: chiusa la veranda con vetrate, tolti un po’ di coperti, distanziati i tavoli per una maggiore cura del cliente, ecco pronto il nuovo Tano, mentre tutt’intorno la ristorazione marchigiana cambiava.

In cucina la svolta ha significato alleggerimento, stagionalità e grandi prodotti, tradizione senza dogmatismi con qualche sprazzo di creatività, vedi il crudo nature da condire al tavolo, senza salse né salsine. Una crescita qualitativa cui ha prestato un contributo decisivo il figlio Andrea, sommelier con il vizio dei distillati e responsabile di una ricca cantina, oggi coadiuvato dalla fidanzata Lucia sotto la regia del padre-patron.

Ma il ruolo di Daniele non si ferma certo al servizio e all’arte bianca: tutte le mattine c’è la sveglia alle 6 per acquistare il pesce al mercato, scegliendo la cassa giusta dal grossista e calibrando le sostituzioni del caso. La parola d’ordine è trasparenza: il menu evidenzia puntualmente la provenienza del pescato, offrendo la possibilità di scegliere fra opzioni più o meno pregiate. Una soluzione che ha portato al riconoscimento del bollino blu della Confcommercio, all’adesione al Consorzio Scirocco 36 e all’associazione Cuochi di Marca (www.cuochidimarca.it)